Maria Teresa Onofri 1978-2000

Mostra antologica
Complesso Antico Ospedale di Santa Maria dei Battuti
San Vito al Tagliamento (Pordenone)
14 ottobre – 12 novembre 2000

COMUNICATO STAMPA

Sabato 14 ottobre alle ore 17.00, presso il prestigioso Complesso dell’ Antico Ospedale di Santa Maria dei Battuti di San Vito al Tagliamento (PN), si inaugura la mostra antologica dedicata a Maria Teresa Onofri.

Una Presentazione multimediale affianca la rassegna per approfondire l’attività dell’artista, mentre la musica di Roberto Calabretto accompagna il visitatore lungo la visita. L’allestimento è di Rosanna Cargnello.

La mostra

Ideata e curata da Paola Bonifacio, la mostra è promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di San Vito al Tagliamento. L’esposizione è basata sui lavori più significativi realizzati nel corso della carriera di Maria Teresa Onofri, dando particolare rilievo alle opere recenti e inedite. L’allestimento non asseconda uno sviluppo strettamente cronologico, esplorando piuttosto le possibilità di interazione dei diversi momenti creativi tra loro e con l’ ambiente che li ospita: un dialogo sottile tra arte visiva, architettura e musica sottolineato dal tipico aroma di cera di alcuni tra i più suggestivi lavori dell’artista. In mostra, d’altra parte, sono esposte diverse opere realizzate utilizzando questa tecnica: dai Moduli in batik, risalenti alla fine degli anni’70, sperimentazione puramente concettuale sul segno elementare, alle numerose, sorprendenti opere (Prova del gesto, Dittico, Azzeramento) ispirate alla dinamica del gesto su grandi porzioni di tessuto. Gli anni ’80 iniziano con una nuova ricerca, sottolineata nell’esposizione dall’accostamento di opere tutte candide: le semplici linee dipinte interessano anche la carta mentre, nell’ambito della ricerca strutturale e modulare, si ha ora il gesto-sfilato, ovvero l’ interessante processo di sottrazione di materia da parte dell’artista (Garze,1982). Il passo seguente conduce agli Arazzi, dall’intensa suggestione orientale, sposati all’esigenza di essenzialità e di recupero di materiali semplici, assoluti e rigorosi: fili e nastri di tessuto tinti artigianalmente, intrecciati e tesi su sottili rami di bambù. Trame elementari di uno, due, tre fili caratterizzano quindi la sequenza di lavori tutti bianchi – solo in seguito colorati - disposti in maniera modulare e connessi ad un supporto che funge da cornice; lo spazio aperto fra questa e la trama favorisce un ideale effetto di continuità e di trasparenza dell’opera, aspetti ora predominanti della ricerca. Superata l’esplosione di colore degli Arazzi di maggior formato, e dei coloratissimi Americani (1986), Onofri passa ai Velari (1988), tornando al candore, e ad una profonda, intensa, elementarità. Il recupero di una dimensione magica e meditativa contraddistingue la ripresa del gesto, ancora una volta “sfilato”, sul tessuto, di nuovo monocromo, e il recupero di uno spazio e di una trasparenza sempre più fortemente evocativi. Non lontane da questa dimensione meditativa sono le Impronte di luce di grande formato, allestite nel 1997 nella chiesa di San Lorenzo a San Vito al Tagliamento. Quindi, Onofri abbandona il tessuto: le prime Impronte sullo zinco (1993-94), di grande forza espressiva, sono seguite dalle suggestive sperimentazioni su materiali plastici (Impronte di luce,1997) dove la dimensione pittorica aumenta grazie alle variazioni cromatiche della materia in relazione alla luce, e il rapporto tra gestualità e segno, trama e trasparenza, diventano di profondo impatto emotivo. Il ritorno allo zinco, con le sofferte, travagliate Stratificazioni dai profondi fori verticali, introduce lentamente all’attuale attività espressiva di Maria Teresa Onofri. L’artista oggi lavora sull’acciaio, sulla sua superficie (Ginko, 2000): non trapassa più la materia, ma vi torna a deporre delle impronte: la natura lascia sulla lastra il suo segno, forte e delicato allo stesso tempo, carico di suggestioni ancestrali e di una profonda, intensa, poesia.

Il catalogo

Il catalogo, edito da Mazzotta (Milano), è curato da Paola Bonifacio e consta di 94 pagine. L’opera si compone dei saggi di Paola Bonifacio, Angelo Bertani, Lucio Skittar.

Nota biografica

Diplomata all’Accademia di belle Arti di Venezia nel 1970, Maria Teresa Onofri frequenta nel 1971 i corsi internazionali di Incisione a Urbino, inizia a d esporre nel 1970 e ottiene prestigiosi premi e riconoscimenti. Allestisce innumerevoli mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Vive e opera a Pordenone.